giovedì 4 gennaio 2018

Monte Terminillo - Valle della Meta - 760m - MS

Bella e veloce sgambata a Terminillo, quello del lato di Leonessa, in mezzo a bellissimi boschi e a valli intriganti.
Questa gita può essere unita ad altri itinerari del gruppo, creando così dei percorsi ad anello più lunghi, dai maggiori dislivelli, dal gusto decisamente più saporito.


Una mattinata di meteo discreto, un po' di vento ma niente di che, una spolverata di neve del giorno prima. Mettere tutto questo insieme e non andarsi a fare una spellata sarebbe stato perlomeno delittuoso.
Così si decide per una gitarella breve ma di sicura soddisfazione se le condizioni del manto lo permettono.
Arriviamo a Fontenova con calma estrema e in poco siamo sulle pelli e ci dirigiamo dentro il bosco prima lungo la strada provinciale, poi a destra per un sentiero e poi a sinistra per un'altra deviazione.


Il bosco è abbastanza fitto, non tanto da essere impossibile da sciare ma da fare con attenzione: fortuna il casco, a scendere non mi sono fatto mancare un bel ramo basso!


Si sale con diverse svolte e cercando di mantenere la giusta direzione, non sempre ben definita. Poi però si arriva in vista dello Scoglio dei Sassetelli, dove passano delle belle vie di ghiaccio e misto aperte da Pino Calandrella.
Da lì in poi è abbastanza facile. Senza perdere troppa quota ci si dirige,con un ampio giro da destra a sinistra verso la cresta che, in fondo, porta alla vetta del Terminillo.



Proseguimo di buona lena su neve a tratti ghiacciata. In alcuni tratti troviamo fondo duro e bella polvere, qualche placca, insomma un bel mix fatto per mettere alla prova le mie, ahimè, scarse doti sciistiche.


Il vento in cresta è un po' sostenuto, cristalli sottili di neve turbinano e fanno ombra al sole. Le nuvole cominciano ad addensarsi. Il peggioramento pomeridiano arriva puntuale come le previsioni avevano promesso; fossero così precisi i treni saremmo come il Giappone.
Sotto le raffiche di vento ci sbrighiamo a togliere le pelli, coprirci e via giù. Non arriviamo alla vetta per evitare di beccarci in pieno il cambio di tempo.


La sciata è a tratti divertente e a tratti fastidiosa, ma in fondo è proprio il continuo cambiare e adattarsi che rende tanto bello lo scendere, tanto più che il dislivello uno se lo è sudato nel vero senso della parola.


Infiliamo un po' di curve divertenti poi torniamo con un lungo traverso verso il bosco e giù a capofitto. Anche in mezzo alla macchia si riescono a fare begli slalom, questi di necessità, per evitare di baciare qualche albero o arbusto.


Dopo due ore e mezza siamo di nuovo all'auto, veloce cambio, riponiamo tutto e a pranzo a casa!


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