lunedì 27 febbraio 2017

Monte Terminillo - Sperone a sx del Centrale - 170m - AD-

Con oggi pare che la stagione invernale, almeno per quanto riguarda le nostri latitudini, stia volgendo al termine. Stamattina ero partito poco motivato e gli obiettivi che mi ero prefissi sono saltati, sciolti come la proverbiale neve al sole.
Simone mi aveva proposto questa ripetizione e io ero tutto contento: l'avevo salita due volte slegato.
Stavo bello bello dentro la mia comfort zone.
Il seguito è stato un'altra storia proprio.


Quando arriviamo sotto lo scivolo che porta al primo canalino incassato ci rendiamo conto che le condizioni ci sono, forse non ottimali, sicuramente non quelle delle mie due volte precedenti, anzi.
La materia prima non manca.
Perlomeno non qui in basso. Sopra, una volta girato le spigolo sarà tutto da verificare, ma dato quello che si vede prima di giungere al Sebastiani sarà tutto molto pulito.

Risalito il conoide alla base decidiamo di comune accordo di salire per lo scivoletto a sinistra della goulottina originale: si vede ghiaccio e un po' di ingaggio su misto non sarebbe male.
Ci leghiamo e attacco la salita.


Dopo i primi facili metri la situazione si impenna un po', niente di trascendente, ma bisogna un po' scegliersi dove piantare la picca e sfruttare la roccia che mi contorna a destra.
La qualità, che non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, è piuttosto scarsa ma proteggo con qualche friend e salgo bello bello fino alla selletta che segna la fine del verticale. 
Con qualche passaggio un pochino più complesso, ma nulla più, esco con gusto e vado alla ricerca di un sasso dove fare sosta che attrezzerò su spuntone e un bel chiodo che non guasta mai.

L'uscita del primo tiro
 


Sotto di me muore la goulotte del primo tiro. Io sono uscito più a sinistra e le corde tirano un po'.
Recupero Simone che non si fa pregare troppo. Il tiro successivo appare bello ghiacciato e non particolarmente difficile, ma il socio mi cede anche questo e io non me lo faccio ripetere due volte: non sia mai che cambi idea!
Mi riprendo la ferraglia del caso e mi avvio bello baldanzoso.


Il secondo tiro non è difficile, il ghiaccio è sufficiente a garantire una facile progressione e anche a una bella vitina (non troppo lunga però!).



Una volta giunto in cima allo scivoletto ghiacciato però mi rendo conto che il difficile comincia quando pensavo di aver terminato.
Devo traversare decisamente a destra per andare a prendere una specie di canale di roccia pessima e ciuffi d'erba, senza un filo di neve e con roba che pare accatastata apposta per cadermi in testa.
Ovviamente non trovo neanche niente per attrezzare un punto di sosta: si muove tutto. Come ha saggiamente detto Simone: "roccia è un parolone. Siamo saliti su breccia".


Gli ultimi metri del canale di roccia rotta
Già il traverso si presenta ostico. Sassi che solo a sfiorarli si muovono, ogni passo a saggiare quello che si prende in mano.
Metto via le picche e prendo ad arrampicare come e dove posso. Di per sè non sarebbe nulla di problematico, roba da far sciolto, ma la roccia è da brivido solo a guardarla.
Cerco di stare accortissimo perchè non so bene che giro potrebbe fare quello che cade e non ho proprio intenzione di beccare il socio.
Mi rendo pure conto che la corda starà finendo e infatti giunge la voce di Simone che mi comunica che sta partendo di conserva. Evito di commentare e continuo a salire sperando di trovare un buon punto per fare sosta.
Riesco a usare le picche quando finalmente trovo delle belle zolle di erba più o meno gelata e così prendo a fare anche un po' di grass-tooling.
Alla fine esco di nuovo su neve, una quindicina di metri dalla cresta.


Attrezzo una buona sosta e infine mi rilasso e prendo a recuperare Simone, che mentre è ingaggiato sul canale di breccia lascia partire praticamente una frana con un brutto rumore e una spiacevole sensazione.
Arriva anche lui un po' provato da questi ultimi orrendi metri e prosegue spedito fino all'uscita. Dopo poco lo seguo pure io.


Materiale: nda, 3-4 chiodi da roccia, friends e nuts, qualche vite da ghiaccio
Disl. via: 170m
Disl. tot.: 400m
Durata: 1h30'
Avvicinamento e rientro: 2h
Diff.: AD (nelle condizioni affrontate valuto: 60° pp. 75°; I, 2+, M3, III su roccia pessima)

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