lunedì 18 novembre 2013

Penna della Rocca - GEA - 110m - 6a+

Siamo partiti per andare a Penna della Rocca nonostante la notte fosse piovuto. Essendo pronti di tutto punto ci siamo detti con Marco che valeva la pena andare a vedere comunque se la parete era scalabile.
Prendere tre o quattro sgrullate d'acqua mentre ci avvicinavamo e durante il primo tiro mi ha un po' spiazzato, ma ormai eravamo in ballo e nella peggiore delle ipotesi ce ne saremmo scappati via in doppia senza problemi.

Terni vista dall'attacco della via
In fondo mi ero incaponito per provare questa via nuova che addrizza la storica Austeri e ricerca un po' le difficoltà, in particolare nel secondo tiro superando una placca e degli strapiombi niente male.
Certo trovarsi sotto l'acqua durante il tiro non sarebbe stato il massimo, ma sapevo che era protetta a fix dove serviva e quindi ero abbastanza tranquillo di poter fuggire via in caso di mala parata. Sapevo anche che volevo assolutamente portarmi a casa la ripetizione.
Quindi con Marco prendiamo pioggia durante il breve avvicinamento, mentre ci prepariamo all'attacco e mentre sto in sosta e recupero il compagno. Dopo poco esce il sole e la giornata diventa fantastica.

Il primo tiro della via: in comune con l'Austeri
Il primo tiro va via molto facilmente. La roccia è asciutta e le difficoltà basse, posiziono tre protezioni e esco in sosta velocemente, la attrezzo, recupero la corda e arriva la sgrullata che mi infreddolisce e bagna il terrazzino dove mi trovo. Spero solo che le scarpe bagnate non mi creino problemi.

Vista del secondo tiro, quello chiave, da S1
Marco arriva velocemente, si alloggia e io mi preparo alla "dura lotta coll'alpe". Ho addosso, come al solito, tanta ferraglia inutile. Il tiro è ben attrezzato a spit e un paio di chiodi, e affronta dritto a noi una placca compatta e poi un tetto prominente. Faccio un bel respiro e attacco.
La roccia è bellissima e mi consente di progredire agevolmente, piedi e mani fanno ottima presa e arrivo presto al passaggio chiave. Lo intuisco, ma mi ingarbuglio e per ristabilirmi, dopo aver rinviato, mi trovo fuori equilibrio: mi appendo. 
Un po' mi dispiace per la libera, per una stupida esitazione non sono passato. Infatti mi riposiziono e riesco ad andar via senza problemi. Anche il tetto si fa salire senza problemi, sporgendosi il giusto si intuiscono delle buone prese, che ripulite dall'erba, permettono di scavallare e di arrivare in sosta.
Il tiro è veramente bello su roccia eccezionale (anche se bisogna stare sempre all'occhio a eventuali sassi che potrebbero cadere e direttamente in testa al compagno!).

Il terzo tiro da S2
Marco viene su e dopo un po' arriva anche lui in sosta. In due ci si sta scomodi per questo mi sbrigo a prendere il materiale, in particolare i rinvii, e ad attaccare il terzo tiro.

S2 vista dall'alto
Le difficoltà di questo tiro sono più basse, le prese abbondanti e ben ammanigliate e procedo velocemente. Supero un ultimo tettino solo all'apparenza difficle, arrivando dopo una quindicina di metri alla sosta. Decido di concatenare anche l'ultimo tiro che porta al mitico terrazzino delle doppie anche se so che negli ultimi metri sentirò tanto attrito, fare un'altra sosta sarebbe stato un'inutile perdita di tempo.

L'ultima difficoltà

Continuo per un facile diedro-camino indicato da un cordone rosso su clessidra e poi per l'ultimo salto roccioso che conduce fino allo sperone su cui trovo la sosta da cui poi ci caleremo.



E' presto, per pranzo saremo a casa e ce la prendiamo comoda. Mangiamo un boccone, beviamo e poi cominciamo la trafila delle doppie. Ovviamente ci si intrecceranno le corde negli arbusti e perderemo un sacco di tempo a recuperarle, ma anche questo fa parte del bellissimo gioco.

Accesso: Dalla stazione ferroviaria di Terni si procede verso sinistra (guardando la stazione) per prendere il sottopasso sulla sinistra. Si continua fino ad una rotonda e si prende per gli uffici finanziari, in direzione dell'Hotel Garden. Si arriva ad una rotonda prima del cavalcavia e si imbocca la terza uscita. Si prosegue su una strada ad alto scorrimento fino a giungere ad un'altra rotonda di cui si imbocca la seconda uscita che conduce dentro il quartiere di Borgo Rivo. Si svolta a sinistra dopo 450 m in via del Germano, si imbocca via Vivaldi a sinistra dopo 300. Dopo 250 m circa si svolta a destra per imboccare strada della Pietrara per proseguirla fino in fondo facendo attenzione a tenere la sinistra. Si continua a sinistra su strada della Pietrara, lasciando sulla destra vocabolo Madonna dell'Olivo. Si prosegue fino in fondo fino al parcheggio del santuario.
Da lì si prende il sentiero che passa attraverso i fabbricati e lo si prosegue dritto fino ad incontrare sulla sinistra un bollo rosso segnato su un alberello. Si svolta dentro il bosco e ci si inerpica verso la base della parete che appare evidente dopo poco.
Salendo si trova la croce commemorativa per Austeri e sulla parete una targa cementata.

Materiale

Qualche friend/dado per il primo tiro, 8/10 rinvii per i successivi, fettucce e cordini vari, corda 70m

Relazione

110m - 6a+ (obbl. IV) - R2/S1

L1 - 20m - III+
Si attacca dritti sopra la targa o poco più a destra seguendo una lama-fessura. Salendo dritti si incontra un chiodo e poco dopo, nascosto da uno sperone un cordone. Si prosegue fino ad uscire su un terrazzino dove si trova la comoda sosta (2 ch., sosta 1 fix 1 ch. e cordone)
L2 - 40m - 6a+
Si attacca dritti e poi lievemente a destra, puntando un evidente tetto, seguendo facilmente la fila dei numerosi spit. Si supera il tetto, poi un secondo lieve strapiombo e da lì si è in sosta che rimane sulla sinistra (6 spit, 2 ch., sosta su 2 spit e cordone)
L3 - 20m - 5b
Si procede verso destra seguendo l'evidente fila di spit fino ad un altro tetto protetto da uno spit azzurro. Lo si supera sulla destra e si prosegue facilmente fino alla sosta (4 spit, sosta su 2 spit e cordone)
L4 - 30m - III
Dalla sosta proseguire verso un diedro-camino ben visibile e protetto da un cordone rosso su clessidra, si giunge così ad un primo piccolo terrazzino. Andare oltre, passando in mezzo a della vegetazione e superare un salto roccioso di alcuni metri, oltre quali per facili roccette si giunge infine alla sosta (2 cless., sosta su 2 spit e cordino)

Apritori: C. Capuano e altri - 2011

4 commenti:

  1. Grande Bruno come sempre, questa è una delle vie aperte da Carletto, quindi pepata al punto giusto, un abbraccio ci si sente alla prossima

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  2. Grandissimo Bruno...mi hai davvero sorpreso nel tiro di VI° ....vedendo te mi è sembrato davvero semplice.......ho immediatamente cambiato idea quando mi ci sono trovato eheh! Bella esperienza.....lla prossima uscita!!!

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    1. Abbello! Ma che semplice, mi ci sono intrugliato come un pollo (a proposito 6a+ trasposto in gradi classici sarebbe VII-, ma c'erano gli spit...)

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