lunedì 15 ottobre 2012

Tecniche - Sosta: mobile in parallelo

Classicissimo per la sua semplicità e velocità di esecuzione, è il collegamento adottato comunemente per il collegamento degli ancoraggi.


Il collegamento è banale, bisogna avere solo l'accortezza di effettuare un mezzo giro morto (garda) su uno dei rami in corrispondenza del vertice della sosta.

Nel caso di tre punti di ancoraggio si possono effettuare i garda sia sui rami interni (quindi due garda) sia sul solo ramo esterno (un solo garda sul ramo che unisce gli ancoraggi esterni).
I vantaggi sono abbastanza evidenti: velocità e semplicità di esecuzione (cosa non da trascurare, perchè meno errori posso fare, meno errori farò) e ripartizione uniforme dei carichi sugli ancoraggi (due o tre che siano).
Gli svantaggi sono abbastanza importanti: la rottura di un ramo comporta la rottura dell'intera sosta, il cedimento di un ancoraggio implica una sollecitazione per caduta sugli altri.
Molto importante poi posizionare il nodo di giunzione sul ramo che si prevede possa non essere interessato dallo slittamento del moschettone. Infatti in tale caso si compromette il punto di forza del sistema stesso ovvero la mobilità e l'equa ripartizione dei carichi sugli ancoraggi. 

NB: come nelle immagini si ritiene importante utilizzare dei moschettoni per il collegamento dei punti d'ancoraggio onde evitare il passaggio del cordino o della fettuccia direttamente negli anelli dei chiodi, delle piastrine, delle viti, che abbattono la resistenza nominale dei materiali. Si evita anche l'utilizzo del bocca di lupo entro tali anelli per lo stesso motivo

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